Le prime notizie storiche su Pizzone si hanno dal "Chronicon Volturnense" del XII secolo. Pizzone nasce e trae le sue origini dalla storia e dalle vicissitudini della vicina Abbazia di S. Vincenzo al Volturno. Tra il 935 e il 981 D.C. vennero ad impiantarsi in quello che ora è l'attuale territorio di Pizzone i villaggi di Iannini, Roccasecca, Cerquacupa e Viscurri o Biscurri dei quali esistono ancora oggi dei ruderi. Gli abitanti dei villaggi erano coloni provenienti dalle terre dei Marsi ai quali per volontà del Monaco Raimbaldo veniva concessa per 29 anni terra della Badia di S. Vincenzo Maggiore, da poco ricostruita dopo la devastazione operata dai Saraceni nell'881, per coltivarla e popolarla.
Ai tempi degli Angioini Pizzone fu sottratta alla giurisdizione della Badia e con decreto del 13 ottobre 1295 Carlo II la assegnò in feudo ad Andrea d'Isernia che morì nel 1316. Certamente nel 1320 Pizzone fu aggregato all'Abruzzo Citra (Chieti). È forse in tale epoca da "collocare" la costruzione della chiesa dedicata a S. Nicola e il costituirsi dell'attuale abitato di Pizzone. Le popolazioni che vivevano in nuclei sparsi si raccoglievano in "agglomerati", "...si riunivano nei castelli intorno alla chiesa che ben presto diventava parrocchia. Memoria dell'epoca a Pizzone resta nel nome delle porte (o del loro ricordo); porta Lecina, verso ovest, porta dei Santi a S. Liberata e porta Borea verso S. Rocco".